SICUREZZA E AIGAE: Facciamo parlare i numeri
- 10 dicembre 2017
- Comunicazione
- Categoria:Blog News
Molto, troppo spesso si tirano in ballo argomenti delicati come “sicurezza”, “tutela dell’incolumità”, “garanzia dei clienti”. Temi su cui chiunque non può non dirsi d’accordo, ma che spesso possono essere strumentalizzati per ben altri fini.
Partiamo da un assunto universalmente accettato: LA SICUREZZA TOTALE NON ESISTE. Qualunque attività, senza eccezioni, non potrà mai garantire il “rischio zero”. Bisogna allora, più correttamente, parlare di “riduzione del rischio”, cercando di portare l’incidentalità al numero più basso possibile.
Qualunque ragionamento o discussione sulla sicurezza e sulla riduzione del rischio non può quindi evitare di confrontarsi con la fotografia della situazione iniziale, partendo da dati il più possibile oggettivi.
In Italia il soccorso in ambiente cosiddetto “remoto” quali montagne, boschi, forre e più in generale in ambiente naturale non raggiungibile dai normali mezzi di soccorso è nella gran parte dei casi prestato dal CNSAS – Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico. Soccorsi occasionali vengono effettuati dai Vigili del Fuoco e, talvolta, dai corpi specializzati di Carabinieri, (ex) Corpo Forestale, Guarda di Finanza ecc. ma sicuramente gli interventi del CNSAS rappresentano la gran maggioranza dei casi e possono dunque esser utilizzati come eccellente base statistica di studio.
Annualmente il CNSAS pubblica una statistica degli interventi effettuati, suddivisa per tipologia di intervento e di ambiente. Abbiamo preso in esame i dati pubblicati per il triennio 2014-2015-2016, ovvero da quando è entrata in vigore la legge 4/2013 sulle professioni non ordinistiche che regola l’attività dei soci AIGAE, e ne sono sati estrapolati i dati limitatamente agli interventi definiti di “escursionismo”, ambito di attività delle Guide ambientali Escursionistiche.
Il CNSAS purtroppo non censisce se gli infortuni sono occorsi a escursionistici singoli o in gruppo, né se accompagnati da guide operanti a qualunque titolo (guide volontarie CAI, guide professionali, semplici “capogruppo esperti” ecc.) per cui un raffronto diretto e completo tra attività “libere” e attività accompagnate è, al momento, impossibile. AIGAE però dispone di una polizza di Responsabilità Civile che copre qualunque attività professionale dei suoi soci. Assumendo quindi che, qualora ci fosse un incidente con responsabilità, reale o supposta, assumibile alla guida il cliente farebbe sicuramente richiesta di indennizzo alla Compagnia Assicuratrice, abbiamo messo a confronto i dati globali sugli interventi di soccorso del CNSAS con quelli delle richieste di indennizzo pervenute alla ns. assicurazione.
Confronto interventi CNSAS / Eventi con coinvolgimento soci AIGAE
Totale interventi CNSAS in ambito escursionistico:
2014 = 2.699 | 2015 = 2.877 | 2016 = 2.949
Richieste indennizzo assicurativo per RC soci AIGAE:
2014 = 2 | 2015 = 5 | 2016 = 4
Di cui liquidati per acclarata responsabilità del socio:
2014 = 1 | 2015 = 1 | 2016 = 1
Per un totale di indennizzi liquidati pari a:
2014 = 3.200 € | 2015 = 817 € | 2016 = 7.700 €
Fonti:
– interventi CNSAS: rapporti annuali contenuti nella rivista ufficiale “Il Soccorso alpino”, numeri di aprile 2015, aprile 2016, marzo 2017, scaricabili dal sito www.cnsas.it;
– richieste indennizzo assicurativo per RC soci AIGAE: Report interno Broker Assicurativo CAES.
Dall’esiguità dell’importo liquidato, se ne deduce anche che anche quei rari casi di responsabilità diretta di soci AIGAE hanno riguardato infortuni minori di lieve entità.
Ciò che emerge dai dati parla chiaro: l’accompagnamento professionale fornito dai soci AIGAE già oggi garantisce i livelli di sicurezza e garanzia che la tutela della pubblica incolumità richiede. La formazione e la preparazione dei soci AIGAE è già oggi adeguata alle necessità e già garantiscono la massima riduzione del rischio possibile in ambito escursionistico, e non necessita di alcun ulteriore “tutoraggio” o formazione aggiuntiva da parte di altre categorie professionali affini.
La pretesa di imporre ai soci AIGAE un controllo e un subordine da parte di altre categorie professionali in nome di una presunta necessità di maggior sicurezza è infondato, arbitrario e pretestuoso.
I soci AIGAE sono già oggi formati con un livello tale da garantire i più alti standard di servizio, non solo sul tema della sicurezza, come dimostrano i dati, ma anche e soprattutto per rispondere in modo adeguato alle mutate richieste di un mercato sempre più esigente e attento alla qualità, in ambito nazionale e internazionale. Scelte che avessero veramente a cuore la tutela del pubblico e lo sviluppo di un turismo sostenibile professionale e capace di creare reddito ina ree rurali non possono ignorare il ruolo fondamentale che hanno avuto e hanno i scoi AIGAE, e dovrebbero tutelarne autonomia e indipendenza e anzi rafforzare il panorama legislativo in modo ceh posano continaure ad operare con serenità, nel rispetto delle leggi ma con la certezza dei propri diritti, oggi continuamente messi in discussione da una legislazione contraddittoria e da interpretazioni strumentali della stessa.
Mauro Orazi
Presidente ad interim
Commissione Formazione ed aggiornamento