Le Guide Ambientali Escursionistiche nell’Era del COVID-19

Mi chiamo Nicola Vicini e sono una Guida Ambientale Escursionistica ormai dal lontano 2001.

 

Ho cominciato ad accompagnare gruppi e persone in Natura nel 1998 con il Museo Buco del Piombo e con il WWF
Poi, nel duemilauno appunto, sono entrato a fare parte della grande famiglia dell’Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche.
Nel 2010 a causa di una grave malattia, dopo sette mesi di ospedalizzazione, la mia carriera professionale si è interrotta.
Ora, tutto sommato, la cosa migliore che potrei fare è dedicarmi alla formazione delle nuove guide e a “comunicare l’ambiente” in altro modo, fotografando, scrivendo oppure, appunto, insegnando.
In questo periodo, a causa del COVID-19, siamo tutti bloccati a casa, blindati. Alcuni di noi vivono solo ed esclusivamente della “Professione di Guida” altri lo vivono come “secondo lavoro” però tra noi, tra tutti noi, c’è un denominatore comune che è la “Natura”, la “Grande Madre Terra”, “Gaia”.

Forse può essere interessante scrivere alcune cose dedicate, in particolare, a chi è giovane della professione.
In questi ultimi anni ho seguito a Merone i Corsi di formazione professionalizzanti per aggiornamento personale, crediti, e per essere anche parte del nostro grande movimento, per incontrare colleghe e colleghi, amiche e amici con i quali condivido l’amore per la Nostra splendida Professione e per la Natura.
Siamo tutti fermi e siamo abituati al cammino e a un altro tipo di fatica e adesso ci siamo dovuti fermare ma ripartiremo.
Non ho intenzione qui di parlare dei problemi economici che le GAE dovranno affrontare questa cosa verrà sviluppata e seguita da persone molto più competenti di me in materia.
Vorrei parlare di altri aspetti del momento attuale e del prossimo, speriamo il più “prossimo possibile”, futuro.
Mi ricordo che anni fa (non è una frase di una canzone) ho accompagnato un gruppo, due classi, mi pare di quarta elementare e, quando sono scesi dal treno li ho portati al Parco Barni e mentre andavano in bagno e li aspettavamo una Maestra mi ha detto che c’era un bimbo molto agitato, difficile da contenere.
Piccola introduzione e saluto al gruppo poi siamo arrivati, dopo una ventina di minuti a Gajum. Sosta. Di nuovo parlo con l’insegnante e cerco di capire cosa devo fare. Durante il percorso poi ho coinvolto il piccolo, gli ho dato dei guanti di lattice, gli ho fatto raccogliere, insieme a me, carte di caramelle e altro. Un moschettone sul mio zaino con un sacco della spazzatura da riempire. Lungo la salita nessun problema e molte domande. Arrivati a Terz’Alpe pausa di gruppo e anche mia. Quando li ho ripresi, me lo ricordo come fosse oggi, il piccolo mi si avvicina e mi chiede:
“Signora guida posso tenerla per mano?” Mi veniva da ridere ma mi sono trattenuto.
Ovviamente ho risposto di sì. Un pezzo di strada mano nella mano, poi mi ha lasciato ma è rimasto sempre di fianco a me poi Second’Alpe e Prim’Alpe con visita al Centro Visite della Riserva Naturale Sasso Malascarpa.
Dopo essere usciti ancora incollato a me. Lungo la via per le Alpi, scendendo fin quasi a Gajum, un’altra simpatica tempesta di domande. Quando stavamo per arrivare in prossimità della fonte probabilmente aveva esaurito le domande e mi disse: “Signora Guida, ma Lei sa anche da Meccanico?”
Io stavo per rispondergli di no ma un altro bimbo che era sceso appena poco dietro di noi, qualche volta di fianco, replicò:
“Mio Papà fa il Carrozziere magari vi posso aiutare io!” Rido ancora.
Perché Vi ho raccontato questo episodio in particolare, uno dei tanti?
Perché certamente nella vostra carriera professionale vi sarà capitato o vi capiterà di essere tempestati di domande in particolare, ma non solo, dai bambini e dovrete essere in grado di rispondere, senza mai inventare nulla, ma in modo coerente e consapevole una domanda che Vi potrà capitare in futuro potrà essere:
“Signora Guida è vero che è stata tutta colpa di un Pipistrello?” “Perché, blu? O giallo? Perché, invece, il colore rosso per i fiori di ambiente forestale è meno frequente? Come vedrebbe quel fiore un’ape? Mah, mah.
Tutto ha un perché, d’altra parte.” Queste altre domande proposte da una persona amica che commentava una mia foto di un fiore. Questo è quanto capita ad una Guida GAE 
quando è in Natura soprattutto con i minori e in particolare coi bambini delle elementari e poi con quelli delle medie inferiori.
Però queste ed altre sono domande “normali” anche se difficile, spesso, è dare una risposta.
Una volta mi è stato chiesto da un bimbo “Perché quel fiore ha i petali che guardano in alto e quell’altro ce li ha che guardano in basso?” (Un Ciclamino e una Vinca nel sottobosco).
E tu cosa fai? Il mio ambito, tutto sommato, è la Geologia.
Non sono un Botanico, non sono uno Scienziato. Mi inchino di fianco al fiore e vicino al bimbo, faccio avvicinare gli altri e inizio a chiedere: “Secondo Te? Secondo Voi?” e da lì comincia l’avventura della scoperta, o meglio del tentativo di scoperta, di un “Perché?”
Ora mi fermo davvero qui, i sarebbero molti episodi da raccontare ma la vera domanda è: “è vero che è stata tutta colpa di un Pipistrello?” e bisognerà essere capaci di rispondere perché questo interrogativo,
sicuramente, è un poco “fuori registro”. È un poco come quando successe Černobyl’ oppure Seveso, per rimanere in un’area locale,anche se oggi viviamo una situazione più diffusa, più grave.
Pandemia. Ecco, Voi dovrete spiegare nei prossimi anni che: “Non è stata colpa di un Pipistrello” e dovrete anche spiegare quale sia il senso del termine “Pandemia”.

Poi? Quali le altre parole?
Facciamo qualche esempio ancora:

“Emergenza sanitaria”, “Quarantena” (ma se si chiama quarantena perché poi siamo stati in casa quattordici giorni?), “Zona rossa” (perché sono arrivati i comunisti?), “Economia di guerra” (perché si dice “di guerra”? siamo stati in guerra?) “Deforestazione”, “Commercio di animali vivi” oltre alle singole parole anche dei macro argomenti si può parlare della Cina, dei mercati, degli interessi economici, del turismo d’élite, del gioco del calcio che non ha voluto fermarsi per tempo, di Atalanta – Valencia quale “bomba epidemiologica”, “Antropocene”, “COVID-19” “Coronavirus”

Vi do un suggerimento, sperando che serva, in questi giorni di clausura fate una cosa semplice: “Raccogliete le parole”
Cosa significa raccogliere le parole?
Si possono trovare tante altre parole, costruire “una pagina di parole”. Se avete tempo e voglia fatelo poi per ogni parola fatevi delle domande per cercare di avere una razionale soluzione in mano prima del prossimo futuro quando, si spera, torneremo a lavorare.
La nostra Professione richiede la capacità di essere comunicativi, spiegando in modo competente, coerente, semplice, quello che abbiamo da dire facendo in modo di dare informazioni in maniera differenti in funzione dell’età e delle competenze di coloro i quali ci troviamo ad incontrare nelle varie giornate. Clienti diversi per età, per formazione e per cultura e noi si deve diventare dei “Camaleonti”.
Noi ci dobbiamo adattare a loro non “loro” a noi.
Quando tutto ricomincerà ci sarà una gran voglia di uscire, di andare in Natura o nei luoghi della Cultura. Per rimanere vicino a casa mia, Canzo, ci sarà il ritorno dei Milanesi, e non solo, in Valle Ravella e speriamo che non si rovini tutto con un turismo di massa eccessivo.
Bellagio, Como, Villa Carlotta e la Tremezzina, l’Alto Lago, il Lario tutto tornerà ad essere visitato come e, probabilmente più di prima, (spero), e noi dovremo esserci, essere lì presenti e pronti per tornare in attività e a svolgere la nostra Professione sul campo. Tutta l’Italia dovrà riprendere in mano il proprio patrimonio artistico, culturale, naturale.

Una sorta di nuovo Made in Italy dobbiamo puntare su quello promuovendo itinerari nel nostro “Bel Paese”
(cit. A. Stoppani).

Cinema e Teatri riapriranno ma così faranno anche i Parchi, il Parco Spina Verde a Como con le sue guide, così come il Parco del Ticino, in Pianura Padana, il Parco Lambro, il Parco Nazionale dello Stelvio e la Riserva Naturale Lago di Mezzola…. Un elenco lunghissimo. Ambienti planiziali, collinari, zone umide, ambienti montani. Sono lì che ci aspettano e credo che dovremo progettare qui, da noi.
Occorre “Dare valore” a quello che abbiamo. Dovremo essere:“bravissimi”. Bravissimi, preparati, pronti. In questi giorni possiamo “Pensare tanto”. Facciamolo.
“in bocca al Lupo” a tutte e tutti, noi sappiamo cosa vuol dire, rispondiamo: “Evviva il Lupo” facciamo come Mamma Lupo e prendiamoci cura dei “cuccioli che incontreremo”, nel miglior modo possibile.

Canzo, Mercoledì 25 Marzo 2020 – ai tempi del COVID-19
Nicola Vicini

 

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