Quattro importantissimi risultati legali in Abruzzo per le GAE
- 09 dicembre 2021
- Comunicazione
- Categoria:News
Contrastate da AIGAE diverse azioni distruttive per il turismo ambientale, messe in atto dal Collegio Guide Alpine Abruzzo con la solita logica monopolista:
1) le Guide Ambientali Escursionistiche non sono più una (incostituzionale e mai istituita) specializzazione degli Accompagnatori di Media Montagna abruzzesi;
2) idem le “Guide esclusive del Parco”;
3) il Consiglio di Stato ha fissato a brevissimo l’udienza di merito sul ricorso contro la sentenza TAR che annullava il Corso Guide Parco della Majella, salvaguardando tra l’altro l’esigenza cautelare opposta da AIGAE e dall’Avvocatura di Stato per conto della Regione Abruzzo, del Ministero della Transizione Ecologica e del Parco Nazionale della Majella;
4) archiviata per ben 2 volte una denuncia penale ai danni del nostro Coordinatore regionale Salvatore Costantini per aver organizzato il Corso professionalizzante per GAE in Abruzzo.
Ma andiamo con ordine.
1 e 2) Modifiche dell’art. 16 della Legge Regionale Abruzzo 86 del 16 settembre 1998 sull’Ordinamento della professione di guida alpina-maestro di alpinismo, di aspirante guida alpina, di accompagnatore di media montagna-maestro di escursionismo
A seguito dell’ennesimo netto parere del Servizio Legislativo della Regione Abruzzo sulle diverse incostituzionalità e contraddizioni della legge in oggetto il Consigliere Regionale Antonio Biasoli ha proposto due emendamenti che sono stati approvati.
È stato quindi soppresso il comma 3 che recitava:
“Nell’ambito della professione di accompagnatore di media montagna sono istituite le seguenti specializzazioni: guida ambientale escursionistica, guida esclusiva del parco, ai sensi dell’art. 14, comma 5 della legge n. 394 del 1991.”
Ed è stato soppresso anche il comma 4 collegato che descriveva di fatto la nostra professione ma collocandola sotto il controllo del Collegio Guide Alpine, che negli anni ha utilizzato questa anomalia solo per rivendicare un’esclusiva totale ma senza mai organizzare un corso specifico rivolto agli Accompagnatori di media Montagna (AmM) appartenenti ai propri elenchi speciali.
Sintetizzando: la professione di Guida Alpina (GA) in tutto il territorio nazionale è regolata dalla legge nazionale 6/1989, che però NON cita in alcun modo le Guide Ambientali Escursionistiche (GAE).
Quasi 10 anni dopo, nel recepire tale legge, la Regione Abruzzo ne “estese” le competenze anche sulle GAE, che secondo la Legge Regionale 86/1998 diventavano subordinate al Collegio Guide Alpine regionale. Esondando dai limiti posti dalla Costituzione alle facoltà delle regioni di legiferare rispetto alle leggi dello Stato.
Estensione che una serie infinita di giurisprudenze successive ha dichiarato arbitraria e illegittima, ma che forniva l’appiglio a una serie, altrettanto infinita, di denunce penali, ricorsi, segnalazioni da parte del Collegio abruzzese delle GA ai danni di GAE (e sempre smentito da archiviazioni, assoluzioni e annullamenti), e culminante nei mesi scorsi addirittura in un ricorso contro il Parco della Majella (ente pubblico!) per aver osato organizzare un corso Guide Parco SENZA consultare le Guide Alpine e, onta su onta, aperto ANCHE alle GAE.
Da oggi questo appiglio, ancorché PRETESTUOSO, si è definitivamente disgregato:
– la Regione Abruzzo ha finalmente emendato la sua legge, togliendo ogni riferimento alle GAE (eliminando dunque alla radice ogni ipotesi di subordine delle GAE verso le GA);
– la stessa Regione Abruzzo ha altresì sancito, nero su bianco, che i Parchi POSSONO organizzare corsi in autonomia; nessun riferimento all’obbligo di rivolgersi alle GA.
3) Ordinanza del Consiglio di Stato con cui rinvia all’udienza pubblica del 3 marzo 2022 per discutere il merito sul Corso Guide Parco della Majella, salvaguardando le domande cautelari
A seguito della sorprendente sentenza del TAR Abruzzo sopracitata, che accoglieva il ricorso del Collegio Guide Alpine contro il Corso Guide Parco organizzato dal Parco nazionale della Majella, come annunciato AIGAE ha presentato ricorso urgente al Consiglio di Stato. Lo hanno fatto anche il Parco stesso, la Regione Abruzzo, il Ministero della Transizione Ecologica attraverso una robusta documentazione depositata dall’Avvocatura di Stato.
Il Consiglio di Stato, proprio per salvaguardare l’esigenza cautelare opposta da noi e dall’Avvocatura, ha fissato direttamente il merito per la sollecita definizione del giudizio.
A nostro parere, la motivazione dell’ordinanza è estremamente significativa e dimostra come il Consiglio di Stato abbia ben studiato e compreso la rilevanza, oltre che la fondatezza, della questione posta in sede di gravame:
“Ritenuto che le prospettazioni difensive articolate dall’appellante principale e dall’appellante incidentale meritano di essere approfondite funditus nella naturale sede di merito, anche in considerazione delle implicazioni di natura costituzionale in ordine ai titoli abilitativi per l’esercizio dell’attività di guida del parco. Considerato, inoltre, che le esigenze cautelari possono essere adeguatamente soddisfatte con la sollecita fissazione dell’udienza pubblica per la decisione del merito della causa, in modo tale che si raggiunga definitiva certezza in ordine ai titoli abilitativi legittimanti lo svolgimento dell’attività in tempo utile rispetto all’inizio della prossima stagione estiva, come anche prospettato dalle parti appellanti, tenuto conto, altresì, della presentazione di un numero di domande (29, di cui soltanto 10 presentate da guide alpine iscritte nell’apposito elenco) inferiore rispetto a quello bandito (50 posti).”
Data la natura e la motivazione del provvedimento, abbiamo certamente ottenuto il miglior risultato auspicabile. Con la fissazione del merito a breve, abbiamo evitato il consueto decorso di almeno 3-5 anni di attesa.
4) Archiviata per ben 2 volte una denuncia penale ai danni del nostro Coordinatore regionale Salvatore Costantini per aver organizzato il Corso professionalizzante per GAE in Abruzzo
Salvatore Costantini è Coordinatore AIGAE Abruzzo, Consigliere nazionale e Vicepresidente aggiunto in quanto membro della Giunta esecutiva della nostra Associazione di categoria professionale. Ha saputo di un’archiviazione a suo carico avvenuta nei mesi precedenti solo a seguito del ricorso del Collegio Guide Alpine Abruzzo contro la stessa archiviazione (quando si dice accanimento…).
È stato ovviamente seguito dal nostro strutturato e combattivo Ufficio Legale, come tutti i soci oggetto di simili infondati attacchi, nell’ulteriore procedura di accertamento penale resa possibile da un cavillo legato appunto a difetti nelle notifiche.
Con ulteriore archiviazione.
Oggetto della denuncia originaria ipotizzante il reato di “abusivo esercizio della professione” (ex art. 348 C.P.) e dell’ulteriore ricorso, ancora una volta da parte del Presidente del Collegio delle Guide Alpine Abruzzo Davide Di Giosaffatte, l’organizzazione del Corso professionalizzante per Guida Ambientale Escursionistica che si è tenuto proprio in Abruzzo, peraltro patrocinato per l’eccellente livello qualitativo da alcune importanti istituzioni regionali (Parco Nazionale della Majella, Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, Riserva naturale Grotte di Luppa, Riserva Monte Genzana, Riserva Naturale Zompo lo Schioppo) ed associazioni nazionali (Legambiente Onlus, AIDAP Associazione Italiana Direttori Aree Protette).
Tra le argomentazioni dell’ennesima infondata denuncia la solita distorsione su presunte esclusive della legge 6/1989 sulle Guide Alpine, esondando dalle reali esclusive definitive in modo inappellabile dalla Sentenza delle Corte Costituzionale 459/2005. Ma anche il quadro normativo della Legge Regionale abruzzese 86/98 sopracitata nella parte iniziale e che finalmente non prevede più contraddizioni ed estensioni delle competenze che apparentemente imbrigliavano l’esercizio della nostra professione di Guide Ambientali Escursionistiche, fondamentali per il volano economico rappresentato dal turismo sostenibile nella regione giustamente definita “il cuore verde d’Italia.
Tutto questo si aggiunge a diverse sentenze di archiviazione e assoluzione nella stessa regione, anche nei mesi scorsi. Azioni che hanno sottratto serenità professionale e benessere ai nostri associati, lasciando intravedere più che altro un uso strumentale delle stesse in termini anticoncorrenziali, arrivando a nostro avviso a indebolire fortemente l’immagine pubblica dei tanti stessi associati del Collegio delle Guide Alpine che normalmente lavorano e collaborano con le GAE anche in Abruzzo.
È ora, da tantissimo tempo, di voltare pagina. Invitiamo i nostri colleghi Guide Alpine e Accompagnatori di media Montagna a interrogarsi a fondo sulla propria governance, capendo chi possa andare davvero verso una pacifica convivenza delle diverse professionalità. Dialogando e finalmente costruendo.
Noi eravamo e restiamo disponibili a confrontarci con serenità, per il bene del turismo ambientale italiano.