La riscoperta della via di fede e cultura Romea Strata da parte della Fondazione Homo Viator-San Teobaldo di Vicenza

Parte il 14 maggio il Pilgrimage Promotion Tour 2022 ovvero il pellegrinaggio promozionale nel tratto italiano.

Restano solo due settimane per allenare le gambe prima del Pilgrimage Promotion Tour 2022 (PPT), il grande evento promosso dall’Associazione Europea Romea Strata (AERS), con la Fondazione Homo Viator-San Teobaldo di Vicenza, che ha l’obiettivo di promuovere e valorizzare la via di fede e cultura Romea Strata. Si parte il 14 maggio da Aquileia, in Friuli Venezia Giulia, per arrivare a Roma, il 27 giugno. Ottocento chilometri in 44 tappe: si tratta del cammino principale di questa antica via che, nella sua totalità, va dal mar Baltico alla capitale italiana della cristianità.
«Come Fondazione Homo Viator-San Teobaldo abbiamo riscoperto, mappato e georeferenziato quest’antica via, oggi totalmente percorribile a piedi e in bicicletta – spiega don Raimondo Sinibaldi, presidente AERS e Fondazione Homo Viator-San Teobaldo di Vicenza -. Ma Romea Strata non è solo un cammino, è anche la possibilità di riscoperta di zone poco frequentate dal turismo tradizionale. Ricalcare le orme degli antichi pellegrini significa anche avere la possibilità di conoscere un grande patrimonio culturale, perché lungo il suo cammino si trovano chiese, pievi, antichi monasteri, musei… Ed anche spirituale, perché custodisce la memoria di figure di grande santità, come Sant’Antonio a Padova, San Marco a Venezia, San Giacomo a Pistoia, e tante altre».
In Italia, Romea Strata attraversa sette regioni: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trentino Alto Adige, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Lazio, 19 provincie, 200 comuni, 335 parrocchie 15 diocesi, 156 realtà fra Associazioni, Enti, Fondazioni, Università.

Questo antico itinerario, prima di diventare via per i pellegrini medievali, è stato usato per molteplici scopi, tra cui quello commerciale: vi transitavano l’ambra, il sale, il ferro, la seta. Da sempre, quindi, esso determina anche un impatto socio-economico; d’altro canto, i pellegrini sono uomini e donne e come tali necessitavano di ristorarsi e di dormire. Alloggiando in quelli che all’epoca erano chiamati “hospitali”, essi portavano così sostentamento alle genti dei luoghi attraversati. E questo continua tuttora. Sono molti, infatti, i luoghi di accoglienza lungo la Romea Strata. Là dove la via attraversa aree tagliate fuori dal turismo tradizionale, essa si pone anche come aggregatore sociale, con l’obiettivo di aiutare a rivitalizzare piccoli paesi e zone di campagna. È, infatti, caratteristica del “turismo lento” andare alla scoperta dei territori più periferici, dove la qualità dell’aria, la sostenibilità del cibo, il maggior contatto con la natura, i ritmi meno frenetici comportano una migliore qualità di vita. In questi luoghi è anche più facile l’incontro con le popolazioni. Chi percorre la via Romea Strata può verificarlo di persona. E anche questa è una peculiarità che viene da lontano. E, poiché nomen omen, Strata vuole dire strada, ma anche e soprattutto, stratificazione di storia e di vite.

LE TAPPE ITALIANE
Il Cammino principale, di 797 chilometri, che da Tarvisio in Friuli Venezia Giulia, conduce a Fucecchio-San Miniato, in Toscana, segue i tratti denominati via Romea Allemagna, via Romea Annia e via Romea Nonantolana-Longobarda, per poi congiungersi con la via Francigena, ed arrivare fino a Roma. Partendo dal passo di Tarvisio, il tratto friulano di 10 tappe è caratterizzato da maestosi corsi d’acqua. Il percorso è costellato da strutture religiose molto antiche e di alto pregio artistico.
Le 13 tappe venete sono contraddistinte dai vigneti del Veronese, dalla presenza della laguna veneziana, dalle splendide ville signorili del tratto padovano, fino alla bellezza della sconfinata pianura che la fa da padrona nel Rodigino e nelle aree golenali lungo il Po. Si incontrano e si possono visitare anche due grandi città cariche di storia, cultura, fede, arte e religiosità, come Venezia e Padova, la cui Cappella degli Scrovegni nel 2021 è entrata nella lista del Patrimonio dell’Umanità Unesco.
Si entra, quindi, in Emilia Romagna con la bella attraversata del fiume Po sulla chiatta di Stefano Marca, detto “Sandokan”, ma che qualcuno ha appellato come “il Caronte della Romea Strata”. Lungo il cammino si incontra la città di Modena con le sue ricchezze culturali e ed enogastronomiche, come l’aceto balsamico. Si giunge, infine, all’Abbazia di Nonantola, centro propulsore religioso di tutta la zona, punto di snodo dei principali percorsi medievali. L’Abbazia benedettina, fondata nel 752 dal monaco Anselmo, dà anche il nome a questo tratto di Romea.
Dopo le tappe emiliane, si entra in Toscana scavalcando l’Appennino nel Pistoiese, salendo un valico a 1.700 metri di altitudine, che ha un nome che si confà allo spirito religioso del sentiero: Passo della Croce Arcana. Da qui il panorama si apre fino a vedere il mar Tirreno. Il territorio toscano è conosciuto in tutto il mondo per la bellezza delle sue colline. La via Romea Strata scende (nelle ultime 8 tappe) tra verdi vallate e borghi medievali di antica bellezza che generano stupore. Si incontrano anche la città di Pistoia, capitale italiana del culto jacopeo, in quanto la cattedrale custodisce una reliquia di san Giacomo Apostolo, e Vinci, città natale del genio Leonardo.
Il numero e la lunghezza delle tappe sono modulabili a piacimento, in base alle proprie forze, e a dove si sceglie di fare tappa. Esiste, infatti, una buona rete di ostelli, locande, sacrestie e case vacanze religiosi, a cui si affiancano alberghi e B&B. L’ospitalità pellegrina rimane viva in luoghi come il monastero di Monselice (Pd), oppure nell’Abbazia di Santa Maria di Carceri, nella bassa padovana, fondata prima dell’anno Mille e affidata alle cure dei frati agostiniani e dei monaci camaldolesi. Anche l’hospitale medievale di Majano, in Friuli, oppure l’ostello di Sant’Andrea a Pistoia, gestito dalla Confraternita di San Jacopo, accolgono i pellegrini in maniera ancora tradizionale.

La via Romea Strata non è una ricchezza solo italiana, ma un patrimonio comune a ben sette Stati europei: attraversa Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Austria e Italia.

Per saperne di più: www.romeastrata.org

 

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