La regione Valle d’Aosta inventa una sua versione degli Accompagnatori di media Montagna copiando il profilo delle Guide Ambientali Escursionistiche

A fine luglio è stato approvato in Valle d’Aosta il disegno di legge regionale che istituisce un elenco speciale gestito dall’Unione valdostana per la figura di accompagnatore di media montagna (AMM), con intere parti del profilo professionale che sono state copiate da quello depositato da AIGAE nel 2014 in fase di iscrizione nei registri del Ministero dello Sviluppo Economico. 
AIGAE, associazione nazionale delle guide ambientali escursionistiche, che da oltre 30 anni riunisce figure altamente specializzate e che in Valle d’Aosta accompagnano (davvero) ogni anno circa 20mila turisti, esprime la sua contrarietà per una norma che apporta sostanziali mutamenti e limitazioni all’esercizio della professione di Guida Ambientale Escursionistica (GAE) sul territorio valdostano.

“Il testo del disegno di legge approvato dal Consiglio Regionale, nell’istituire la figura dell’Accompagnatore di media montagna, da un lato riscrive il profilo professionale conferito dall’art. 21 della L. 6/89 a tale figura ordinistica, cancellando anche la limitazione dell’accompagnamento su terreni innevati” – spiega Guglielmo Ruggiero, presidente nazionale AIGAE – “dall’altro fissa dei limiti all’accesso al mercato delle libere professioni esercitate ai sensi della L. 4/2013, subordinando la facoltà per la GAE ad accompagnare su neve al superamento di un corso abilitante”.

Va ricordato fra l’altro che già le GAE iscritte ad AIGAE hanno accesso alla formazione di aggiornamento e anche ai corsi di specializzazione per l’accompagnamento su neve. E che parecchie perplessità sono state sollevate al proposito dai nostri associati sulla contiguità tra uno dei promotori della legge e il suo ruolo nel soggetto unico (privato) individuato per i corsi obbligatori stessi.

Ruggiero, sottolinea il contrasto con le leggi statali: “Non ho alcun dubbio che l’intero impianto normativo regionale in commento si appalesa illegittimo (cfr. art. 2ter commi 1 e 2 primo e secondo periodo, art. 8 commi 5 e 6, art. 12 comma 3 primo periodo, art. 21, art. 22) stante il netto contrasto all’art. 117 comma 3 così come modificato dalla Legge Costituzionale 3/2001, secondo cui la competenza legislativa in materia di professioni (ed in particolare, la determinazione dei principi fondamentali quali istituzione, modifica, ampliamento di una figura professionale) spetta sempre allo Stato”.
“Anche in ragione dell’interferenza con la materia della ‘concorrenza’, di esclusiva competenza statale, nessuna regione, ancorché a Statuto speciale, ha facoltà di creare una nuova figura professionale né tantomeno può modificare/ampliare una figura professionale ordinistica, così come non può porre limiti alle professioni non regolamentate ed esercitate ai sensi della L. 4/2013, in conformità dei principi costituzionali di competenza ex art. 117 Cost. e dei principi comunitari di libera concorrenza”, prosegue Ruggiero.
“Ora ci si attende la pubblicazione della legge sul BUR regionale, ma nonostante il periodo estivo, le istituzioni centrali possano attenzionare l’atto normativo e portarlo al vaglio della Consulta per le doverose valutazioni sul piano della legittimità costituzionale – conclude Ruggiero – e come AIGAE saremo attivi in ogni sede opportuna, nel processo di contrasto alle iniziative normative regionali che ledano i diritti dei propri associati e dell’intera categoria delle GAE”.

Pur consapevoli che la figura degli AMM debba poter operare anche all’estero e potrà operare su tutto il territorio, eccetto nelle aree accessibili soltanto alle guide alpine dove è necessaria l’attrezzatura alpinistica. Quindi anche su terreni innevati. Ma per fare questo serve una profonda riforma della legge 6/89 che veda seduti al tavolo tutti gli attori protagonisti dell’accompagnamento professionale outdoor, partendo dall’ammissione che quella legge nacque già parziale e sbagliata oltre 30 anni fa non fotografando correttamente già allora il mercato di riferimento.
Con una profonda riflessione sul perché la figura degli AMM non abbia mai avuto successo negli anni, senza mai decollare veramente e stentando ad affermarsi, mentre quella delle GAE sì. In un contesto in cui il mercato richiede sempre più la capacità di divulgazione in natura con forti specializzazioni.

 

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