Organizzatore: Angela Dini
Formatori: Marco Pistolesi e Augusto Neri
In collaborazione con: DSDT – Università di Pisa, INGV – sezione di Pisa, Vulcano Esplorazioni
Sede: presso il Museo di storia naturale dell’Università di Pisa – Via Roma 79 – 56011 Calci (PI)
Codice corso aggiornamento: 002728-19
Data: 31 gennaio 2020 ore 16:30
Durata: 2 ore
Crediti formativi: riconoscimento di 1 credito formativo ai soci AIGAE
Corso aperto a tutti
Costo: la partecipazione all’evento è gratuita.
Informazioni:
e_mail: info.msn@unipi.it
sito web: www.msn.unipi.it
Descrizione:
in occasione dell’esposizione temporanea “Vulcani. Il fuoco della Terra” (15 novembre 2019 – 25 maggio 2020), a cura dell’associazione di divulgazione scientifica Vulcano Esplorazioni, il Museo di Storia Naturale propone un ciclo di incontri a tema gratuiti e aperti a tutti.
Il ciclo è organizzato in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – Sezione di Pisa e l’associazione di divulgazione scientifica “Vulcano Esplorazioni”.
Venerdì 31 gennaio, ore 16.30-18.30
Marco Pistolesi (Dipartimento di Scienze della Terra, Università di Pisa) e Augusto Neri (INGV, sezione di Pisa).
“Campi Flegrei: storia eruttiva, stato attuale e implicazioni di rischio”.
I Campi Flegrei sono una vasta area di origine vulcanica situata a nord-ovest della città di Napoli e centrata nel golfo di Pozzuoli, a pochi chilometri a ovest del Vesuvio.
Al contrario di quest’ultimo o dei tipici stratovulcani dalla forma di cono troncato, il vulcano flegreo è una caldera, ovvero una vasta depressione di circa 12 km di diametro, costellata da decine di crateri.
La storia geologica della caldera è stata dominata da almeno due grandi eventi eruttivi (ignimbriti): l’eruzione dell’Ignimbrite Campana (avvenuta circa 39.000 anni fa) e l’eruzione del Tufo Giallo Napoletano (avvenuta 15.000 anni fa). Nel periodo successivo al Tufo Giallo Napoletano si sono verificate oltre 70 eruzioni minori e attualmente si contano almeno 24 edifici vulcanici e numerosi crateri, alcuni dei quali sotto il livello del mare.
L’ultima eruzione, denominata Monte Nuovo, si è verificata nel 1538 e da allora l’attività ai Campi Flegrei è stata caratterizzata da fenomeni di continuo innalzamento e abbassamento del suolo (bradisismi), modesta attività sismica, attività fumarolica ed idrotermale più o meno intensa, tutte variazioni che testimoniano come il sistema sia ancora attivo.
Sulla base della storia eruttiva e dei dati di monitoraggio disponibili, è stato possibile delineare le aree maggiormente esposte alle diverse fenomenologie pericolose, permettendo alle autorità di protezione civile di definire un Piano Nazionale di Emergenza.
La storia eruttiva e lo stato attuale del sistema, insieme all’enorme esposizione del territorio (oltre 400.000 persone vivono all’interno della caldera) rendono i Campi Flegrei una delle aree vulcaniche a più alto rischio al mondo.